….Così diceva il buon “Frank” il padre fondatore di Cà San Marco…
Ne rimasi affascinato e colpito.
Mi dissero che era un “cane lupo” e cominciai a sognarlo e desiderarlo.
A 15 anni il sogno divenne quasi realtà e riuscii ad avere un cucciolo simile al pastore tedesco dal nome BLACK.
Dopo una breve pausa sportiva che mi impegnava a livello agonistico nel mondo del motociclismo, arrivò il momento in cui decisi di possedere un cane e fu proprio quel mio coetaneo che mi indirizzò ad un anziano signore che aveva avuto una cucciolata dalla sua coppia di Pastori tedeschi.
Era il 1965 e feci il primo acquisto, quasi una follia per me: 25.000 lire ed ebbi ROLF.
A quel punto la mia passione si scatenò e, due anni dopo, conobbi quello che era, allora, uno dei maggiori Allevatori di Pastori tedeschi: il signor Fenili da cui ebbi la mia prima femmina Sara della Meta.
Il signor Fenili volle anche che mi associassi all’ENCI e fu così che entrai, in punta di piedi, nell’ambiente cinofilo, cominciai a leggere ad informarmi e venni a sapere che un famoso cane di allevamento tedesco era giunto in Italia importato dal conte Leonardo Gatto Roissard ,era DAGO v. Schloss Dahlhausen ed un’idea fissa si impadronì di me… avere un figlio di Dago.
Andai dal conte Gatto, ma non aveva cuccioli disponibili andai poi dal signor Tavazzani che fece accoppiare una sua fattrice da Dago dove vi era una cucciolata in visione e col cuore in gola scelsi il “mio” cucciolo: AIAK di Vildor, che poi, chiamerò HOLZ.
Faccio accoppiare Sara ed Aiak e nascono “miei” primi cuccioli, ottengo quindi l’affisso di “Ca’ San Marco”.
Poi… poi è la storia di tutti i giorni: successi e delusioni, come in tutte le cose della vita, ma sopra a tutte, un’enorme passione per la razza e quell’innamoramento che era nato, tanti, tanti anni prima alla vista di quel cucciolo con le zampe tanto grosse…
Per tutti Franco Dolci era il “papà” del pastore tedesco. Uno dei maggiori allevatori nel mondo della prestigiosa razza che con i suoi 31 Auslese e i due campionati del mondo conquistati veniva considerato mito e maestro della cinofilia mondiale.
Franco Dolci, per gli amici Frank, ci ha lasciato lo scorso 8 agosto all’età di 79 anni lasciando un grande vuoto – non solo tra gli amici e i familiari – ma anche tra i tanti che grazie a lui si erano avvicinati e appassionati al mondo della cinofilia e soprattutto a quello del pastore tedesco, quel cane del quale Dolci si era innamorato e al quale aveva dedicato la sua vita: “Mi parve bellissimo – scriveva Franco Dolci presentando la sua storia -. Mi colpirono le sue grosse zampe, l’espressione e la comunicabilità del suo sguardo. Ne rimasi affascinato e colpito, mi dissero che era un ‘cane lupo’ e cominciai a sognarlo e desiderarlo. A 15 anni ricevetti un cucciolo simile al pastore tedesco, ma poi nel 1965 il primo pastore tedesco: Rolf acquistato per 25mila lire”.
Ma c’è un lato nascosto e personale di Dolci che in pochi conoscono. Accanto alla passione per i suoi cani, Frank adorava le moto. Prima di dedicarsi alla cinofilia era un pilota e aveva partecipato a numerose gare. Aveva un sogno: conoscere e stringere la mano a Valentino Rossi. Lo adorava, non perdeva una gara. E nella sua bara la moglie Anna ha deciso di accompagnarlo nel suo viaggio eterno insieme a quell’antico amore. Il libro di Valentino, che Frank custodiva come una reliquia. Un libro con una dedica speciale “Al mio collega Franco Dolci”.
Franco all’apparenza sembrava un uomo burbero e solitario. Non stava a guardare l’apparenza o la classe sociale. Per lui gli uomini si dividevano in amanti o non amanti dei cani. Quei cani ai quali ha dedicato ogni singolo minuto della sua vita, rinunciando a feste, vacanze, eventi mondani. E non si è mai fatto problemi anche a far aspettare clienti importanti ( provenienti da ogni parte dell’Italia e del mondo) se prima i suoi cani dovevano uscire in passeggiata o mangiare. Prima loro: un notissimo vip televisivo ha aspettato oltre un’ora sotto il sole d’agosto prima che Frank gli aprisse il cancello. Quel pomeriggio era da solo in allevamento e i cani a quell’ora dovevano mangiare.
Frank era un puro, non conosceva corruzione o quel cosiddetto politicamente corretto. Se un progetto non gli andava a genio, se un’idea non lo convinceva non la abbracciava: dei soldi, della fama, della tv non gli interessava nulla. A lui interessava solo il benessere e la purezza dei suoi amati cani. Se un cliente non gli piaceva non ci pensava due volte a dirgli di no: non erano soldi e lignaggio a fargli decidere a chi vendere e a chi non vendere i suoi cani. I pastori tedeschi di Ca San Marco erano destinati solo a chi veramente li amava. E quando incrociava il volto di un puro come lui che davvero amava il pastore tedesco, ogni indugio e barriera si abbattevano uniti dalla passione comune per quel cane che aveva uno sguardo speciale.
– Sieger North America 05
– 14°Eccellente Siegerschow SV 07
– 7°Auslese SAS Italia 07
– Campione Italiano ENCI 08
– Bellheim 4° eccellente SV
– 1° Eccellente Nazionale Terni
– 1° Eccellente Nazionale Caserta
– 1° Eccellente Nazionale Treviso
– 3° Eccellente Nazionale Venezia
– 17° Eccellente WorldSiegerschow Aachen Germania
– 6°Auslese SAS Italia
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